Con l’emanazione della Legge n. 46 del 1° aprile 2021 è stata ufficializzata la delega al governo al fine di riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno delle famiglie attraverso l’assegno unico e universale.
L’operatività inizialmente prevista dal 1° luglio sembrava destinata ad essere prorogata. Invece, salvo sorprese dell’ultima ora, approderà oggi in Consiglio dei ministri sotto forma di “Decreto-legge ponte” il provvedimento che darà copertura al periodo dal 1° luglio al 31 dicembre, per poi entrare a regime da gennaio 2022.
In questo semestre anche le famiglie che attualmente non percepiscono assegni per il nucleo familiare, perché composte da lavoratori autonomi o da soggetti disoccupati, avranno la possibilità di ottenere questo beneficio che, sulla base della stima proposta da “Il sole 24 ore”, è quantificato in una media di € 1.056 per nucleo e € 674 per figlio su base annua. L’aiuto statale verrà corrisposto per ciascun figlio minore in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica familiare calcolata sulla base del certificato Isee.
Il Decreto in esame in queste ore, prevede che la decorrenza sia garantita a partire dal mese di presentazione della domanda, che dovrà essere inoltrata all’INPS secondo le regole che saranno fissate dall’Istituto stesso entro il 30 giugno. Inoltre, per le domande che saranno presentate entro il 30 settembre 2021 saranno corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio e il pagamento sarà effettuato direttamente sul conto corrente.
Per questi primi sei mesi saranno mantenute le detrazioni fiscali e gli assegni al nucleo familiare esistenti, che saranno maggiorati, in modo tale che quando le detrazioni e assegni per il nucleo familiare saranno sostituti dall’assegno unico anche le famiglie con i redditi più alti non saranno penalizzati.
Alcuni esempi: per famiglie con Isee fino a 7.000 euro l’assegno sarà di 167,50 euro per figlio per nucleo fino a due minori che salirà a 217,80 euro con almeno tre figli. L’assegno sarà garantito fino a 50.000 euro di Isee, e sarà di 30 euro con due figli e di 40 euro per quelli con tre. All’interno della fascia di reddito determinato in base all’ISEE da 7.000 a 50.000 euro, gli assegni saranno adeguatamente proporzionati.
La legge delega ha previsto che l’assegno venga erogato con continuità dal settimo mese di gravidanza fino alla maggiore età del figlio e anche dopo, fino a 21 anni, per motivi di studio.
Ricordiamo che a regime l’assegno unico e universale sostituirà l’attuale assegno per il nucleo familiare, le detrazioni Irpef per figli a carico, il premio nascita, l’assegno di natalità e il fondo per il sostegno alla natalità, con lo scopo di semplificare gli strumenti a disposizione delle famiglie, con l’intento di invertire la tendenza alla bassa natalità di questi anni.