Agevolazioni reddito di cittadinanza

La legge di bilancio 2023 ha introdotto una nuova agevolazione per l’assunzione dei percettori del Reddito di cittadinanza, in aggiunta a quella introdotta nel 2019, che ha previsto l’esonero pari al 100% dei contributi a carico del datore di lavoro.

Illustriamo entrambe le agevolazioni, per capire quale delle due possa essere maggiormente conveniente per i datori di lavoro.

Agevolazione legge di bilancio 2023 percettori Reddito di cittadinanza

Questa agevolazione permette ai datori di lavoro, per l’anno 2023, di assumere lavoratori percettori del Reddito di cittadinanza e di fruire, in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato o trasformazione di un contratto a termine, dell’esonero contributivo totale per un periodo di 12 mesi, nel limite massimo di 8.000 euro annui complessivi. uQ

Per la fruizione di tale esonero è necessario attendere la specifica autorizzazione della Commissione europea.

Agevolazione d.l. 4/2019 percettori Reddito di cittadinanza

Tale incentivo, introdotto nel 2019, prevede invece che l’agevolazione all’assunzione, in caso di contratto a tempo indeterminato o trasformazione di contratto a termine di percettori del Reddito di cittadinanza, sia commisurata all’importo mensile del Reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione, per un importo massimo di 780 euro mensili.

Contrariamente a quanto previsto con l’agevolazione introdotta dalla legge di bilancio 2023, tale esonero si applica sia alla quota contributiva a carico del datore di lavoro, sia alla quota a carico del lavoratore.

La durata dell’esonero è pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità godute dal beneficiario del reddito di cittadinanza e comunque per un periodo non inferiore a 5 mensilità.

Per poter accedere a tale esonero, è necessario che si realizzi un incremento netto occupazionale, sulla base dei criteri stabiliti dall’art. 31, lett. f) d.lgs. 150/2015.

Qualora il datore di lavoro proceda al licenziamento del lavoratore assunto nei 36 mesi successivi all’assunzione, è prevista la restituzione dell’incentivo fruito, salvo che il recesso avvenga per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.

Per la fruizione di tale agevolazione è disponibile l’apposito modulo telematico di richiesta sul sito Inps.

Si ricorda che anche per questi incentivi contributivi è necessario che il datore di lavoro sia regolare sotto il profilo contributivo e normativo.

In considerazione del fatto che le agevolazioni illustrate sono alternative una all’altra e presentano diversi criteri di applicazione, occorre effettuare una specifica analisi per valutare quale può essere il maggior vantaggio in termini economici (e non solo) rispetto alla nuova assunzione da effettuare, in applicazione delle agevolazioni descritte.   

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