Copia di Premio di risultato 24 02

Per welfare aziendale, letteralmente “benessere aziendale” si intende un insieme di benefit (beni e servizi) che l’impresa offre ai propri dipendenti in aggiunta al salario base. Questi benefici possono includere ad esempio l’assistenza sanitaria, l’assicurazione sulla vita, i programmi di benessere, la formazione professionale, le politiche di equilibrio lavoro-vita, i servizi di assistenza all’infanzia, i buoni pasto, e così via.

Ci sono molti vantaggi per i lavoratori nel ricevere benefit di welfare aziendale. Innanzitutto, questi benefici possono migliorare la qualità della vita del dipendente, fornendo supporto in aree come la salute e il benessere, la sicurezza finanziaria e la crescita professionale.

L’offerta di benefit può aiutare le aziende ad attrarre e trattenere i dipendenti più qualificati, migliorando la reputazione dell’azienda e il morale dei dipendenti. Inoltre, i programmi di welfare aziendale possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e positivo, con dipendenti che si sentono valorizzati e supportati dall’azienda per cui lavorano.

Infine, trattandosi di beni o servizi che hanno un valore economico, l’erogazione aumenta il potere di acquisto del lavoratore, il quale avrà più risorse da spendere per altre necessità, diverse dai beni e servizi nel piano welfare.

Per costruire un programma di welfare aziendale efficace da introdurre in azienda, è importante seguire i seguenti passaggi:

  1. Valutare le esigenze dei dipendenti:

    l’azienda dovrebbe condurre indagini e sondaggi per comprendere quali sono le principali necessità dei propri dipendenti. Ciò può aiutare a determinare quali tipi di beni e servizi potrebbero essere più utili per il personale.
  2. Definire gli obiettivi:

    l’azienda dovrebbe stabilire gli obiettivi del programma di welfare aziendale. Ad esempio, l’obiettivo potrebbe essere quello di migliorare la soddisfazione dei dipendenti, ridurre il turnover o migliorare la produttività. Gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, realistici e pertinenti.
  3. Scegliere i servizi:

    sulla base delle esigenze dei dipendenti e degli obiettivi del programma, l’azienda dovrebbe decidere quali servizi includere. Potrebbe essere utile consultare i dipendenti o i rappresentanti sindacali per comprendere quali servizi sono più richiesti.
  4. Stabilire un budget:

    l’azienda dovrebbe stabilire un budget per il programma di welfare aziendale. Questo può includere i costi dei servizi, dei materiali di comunicazione e di promozione e del personale dedicato alla gestione del programma.
  5. Comunicare il programma ai dipendenti:

    l’azienda dovrebbe comunicare chiaramente ai dipendenti i servizi inclusi nel programma di welfare aziendale, i criteri di accesso e le modalità di utilizzo. Potrebbe essere utile organizzare incontri informativi o creare una sezione dedicata sul sito web dell’azienda.
  6. Monitorare e valutare i risultati:

    l’azienda dovrebbe monitorare e valutare regolarmente i risultati del programma di welfare aziendale. Ciò può aiutare a identificare eventuali problemi o inefficienze e a migliorare il programma nel tempo.

Un piano di welfare favorisce quindi il miglioramento della produttività, senza però compromettere la sostenibilità dell’impresa.

Il piano, per poter garantire tutti i vantaggi fiscali previsti dalla legge, deve essere disciplinato da un regolamento aziendale, che permetta di estendere i vari benefit alla generalità dei lavoratori o a categorie omogenee di essi, attraverso un’analisi e una diversificazione mirata alla realizzazione degli obiettivi aziendali.

La legge di stabilità del 2016 ha inoltre introdotto la possibilità di convertire i premi di risultato in welfare se previsto dalla relativa contrattazione aziendale.

Si sottolinea infine che i flexible benefit rappresentano un’erogazione esente sia a livello previdenziale che fiscale per il datore di lavoro e non costituiscono reddito per il lavoratore.

Lo studio rimane a disposizione

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